E' il nuovo strumento d'incasso pan-europeo per l'operatività commerciale o per le utenze domestiche che dal novembre 2009 si affianca ai tradizionali strumenti a livello locale (per l'Italia: RID, RIBA, MAV...). A partire dal 1° febbraio 2014 rimarrà l'unico strumento per disporre incassi commerciali nazionali e transfrontalieri in Euro per i Paesi dell'Eurozona e, dopo il 31 ottobre 2016, anche per i Paesi UE-non Euro (più Liechtenstein, Norvegia e Islanda) (Regolamento UE 260/2012)
E' basato su un accordo preventivo (mandato) tra debitore e creditore che consente a quest'ultimo di richiedere l'attivazione di una procedura interbancaria per addebitare il conto del debitore in modo automatico.
Aziende che operano in SEPA ed hanno la necessità di avere uno strumento unico di incasso con regole uniformi, superando l'attuale molteplicità di standard operativi diversi.
Si presenta in due forme, a seconda che il debitore sia un consumatore oppure un'impresa.
E' strettamente conforme alle regole dettate dall'E.P.C. (Eurpean Payments Council - Consiglio europeo per i pagamenti) così come codificate nei suoi Rulebooks.
In particolare, a titolo esemplificativo e non esaustivo:
La Banca gestisce il prodotto con una nuova procedura 'ad hoc' conforme alla Direttiva europea
I maggiori vantaggi di cui potrà godere il vostro business sono molteplici, tra cui, ad esempio:
Creditor IDentifier (CID) : all'interno dell'area SEPA il soggetto creditore viene identificato in maniera univoca attraverso il proprio Creditor Identifier (Identificativo del Creditore). La Società Italiana per l'Automazione (SIA) ha assegnato di iniziativa, un Codice IDentifier per ogni codice SIA rilasciato ed attivo; quindi, tutti i soggetti in possesso di un codice SIA dovranno utilizzare il CID assegnato. Per conoscere il proprio CID già assegnato da SIA o per richiederne uno nuovo il cliente dovrà rivolgersi alla propria banca.
Struttura del codice identificativo del Creditore
Il codice identificativo del creditore è composto da:
Sequence Type: le disposizioni SDD, dette anche collection, presentano un indicatore di sequenza che identifica la "posizione" della disposizione in riferimento ad uno specifico processo di pagamento riferito ad uno specifico soggetto debitore:
L'indicatore di sequenza viene valorizzato nella collection SDD a cura del Creditore. La banca assuntrice non è tenuta a controllare l'esatta sequenza delle disposizioni presentate dal cliente mentre la banca domiciliataria effettua stringenti controlli sulla corretta valorizzazione dell'indicatore (ad esempio : una disposizione "first" o "recurrent" non può giungere dopo una disposizione last).
Unique Mandate Reference (UMR) : codice identificativo del mandato. Codice che identifica in modo univoco il mandato autorizzativo rilasciato dal debitore al creditore. Il mandato viene raccolto dal creditore che ha anche il compito di conservarlo e di indicarne, nelle singole collection SDD emessa a valere dello stesso, i riferimenti del documento sottoscritto dal debitore.
Nel mandato vengono riportate diverse informazioni afferenti il soggetto creditore (CID, Anagrafica, Codice fiscale ecc..), il debitore (anagrafica, codice fiscale, IBAN del conto di addebito ecc..) e le disposizioni SDD prevista in addebito quali, ad esempio, lo schema adottato per il pagamento (Core o B2B) e la tipologia di sequenza ("recurrent" -più disposizione SDD previste- o "one-off" -una sola disposizione SDD emessa).