Il
Fondo
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Informazioni
sul contesto
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Denominazione del soggetto produttore |
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- Soggetto
produttore del fondo è Vilfredo Pareto, a cui va attribuita
la responsabilità culturale e materiale del contenuto
di quasi tutti i documenti e la responsabilità della
raccolta e conservazione delle pubblicazioni a stampa
comprese nella busta.
Nota
biografica
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- Vilfredo
Pareto nasce a Parigi il 15 luglio 1848 da padre di
origine genovese e madre parigina. Nel 1854 segue
la famiglia a Genova, nel 1859 a Casale Monferrato
e nel 1860 a Torino, dove porta a termine la sua formazione
culturale: nel 1864 consegue la licenza tecnica, nel
1867 il diploma universitario in Scienze matematiche
e nel 1870 la laurea in Ingegneria.
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Lo
stesso anno si trasferisce a Firenze. Dopo un primo
impiego presso la Società delle Strade Ferrate Romane,
dal 1873 al 1890 è prima direttore tecnico della Società
per l'Industria del Ferro, poi direttore generale della
stessa, quando questa assume la denominazione di Società
delle Ferriere Italiane, con sede amministrativa a Firenze.
Nel 1893 succede a Léon Walras sulla cattedra di Economia
politica all'Università di Losanna, che terrà fino al
1911, quando è messo a congedo per motivi di salute.
Trascorre gli ultimi anni della sua vita sul lago di
Ginevra, a Céligny, dedito a studi di economia e sociologia
e all'analisi dei principali avvenimenti storici e politici
di inizio secolo. Muore il 19 agosto 1923.
Di cultura vastissima e pensatore assai fecondo, Pareto
scrisse e pubblicò opere fondamentali nella storia delle
teorie economiche e sociologiche: il Cours d'économie
politique (1896-1897), Les systèmes socialistes
(1901-1902), il Manuale di economia politica
(1906), il Trattato di sociologia generale (1916),
numerosissimi articoli e saggi sulle più importanti
riviste dell'epoca. Ebbe rapporti professionali, d'amicizia
e di conoscenza con le più importanti personalità del
mondo della cultura di fine Ottocento e inizio Novecento.
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Storia
dei passaggi di proprietà dell'unità di
descrizione. Modalità di acquisizione
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- È
certo che, alla morte di Pareto, parte dei documenti
dell'archivio personale furono bruciati nel giardino
della villa di Céligny, come attestato dalle lettere
di Arturo Linaker e Maffeo Pantaleoni e confermato
dalla testimonianza di Pierre Boven e del notaio César
Droin. Controverso è invece il motivo di tale distruzione:
una disposizione testamentaria, non completamente
eseguita, o una iniziativa personale di Jeanne Régis,
che Pareto sposò in seconde nozze nel giugno del 1923.
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La
seconda pagina di copertina di quattro dei registri
del Fondo reca una nota autografa di Pareto che conferma
la volontà di quest'ultimo di distruggere i documenti
e che potrebbe quindi chiarire tale aspetto. Si legge
infatti: "C'est pour mon ordre que ce copie-lettre
a été emporté de Céligny. Je le confie à M.me Jeanne
Régis, pour qu'elle le détruise aprés en avoir fait
l'usage que je lui indique."
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La
documentazione contenuta nel fondo è pertanto sfuggita
alla distruzione in modo fortunato e fortunoso al
tempo stesso; incerti sono i passaggi di proprietà
dall'agosto 1923 al 1996. Risulta possibile formulare
delle ipotesi per analogia con la sorte toccata ad
altre carte paretiane, venute alla luce dagli anni
'40 alla prima metà degli anni '90. Secondo tali ipotesi,
i copialettere e i documenti della busta dovrebbero
essere passati alla signora Jeanne Régis, da lei alla
figlia, Marguerite Prada, e quindi ai figli del primo
marito di quest'ultima, eredi Prina. Nel 1996 un antiquario
di Grange-Canal, sobborgo di Ginevra, è chiamato a
far da tramite nella vendita dei venti volumi e della
busta. Si ignora l'identità del proprietario; unico
dato certo è che il materiale proviene da un Paese
non appartenente alla Comunità Economica Europea.
A causa della mancanza di acquirenti, il fondo è messo
all'incanto.
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- È
acquistato dalla Banca Popolare di Sondrio all'asta
Christie's tenutasi a Roma il 3 dicembre 1996.
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