Archivio degli articoli
La pagina presenta un sunto del contenuto di tutti gli articoli pubblicati sul Notiziario della Banca Popolare di Sondrio, a eccezione degli ultimi tre a cui è dedicata una apposita pagina.
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n. 74 (ago 1997)
p. 193-196
Un uomo e le sue lettere
di Pier Carlo DELLA FERRERA

Nei 20 registri che costituiscono il Fondo Vilfredo Pareto della Banca Popolare di Sondrio sono chiaramente individuabili i tre principali ruoli che contraddistinguono altrettanti momenti della vita di Vilfredo Pareto: il dirigente d'azienda che segue le vicende e le sorti della giovane industria italiana all'indomani dell'Unità; il professore universitario che, tra i promotori della "scuola di Losanna", è protagonista nel dibattito tra gli economisti del tempo; lo studioso, "solitario di Céligny", attento ed acuto osservatore della realtà politica e sociale dei primi decenni del Novecento. Obiettività ed estrema coerenza sono evidenti negli scritti di chi è saldamente ancorato ai principi della logica della scienza sperimentale. Con chiare conseguenze: la totale estraneità a posizioni di comodo, la ripugnanza verso qualsiasi comportamento opportunistico, lo scetticismo, il senso di sfiducia e la delusione nei confronti di qualsiasi classe politica.




n. 76 (apr 1998)
p. 73-77

Vilfredo Pareto a 100 anni dal "Cours d'économie politique"
a cura di Pier Carlo DELLA FERRERA

Per rivisitare la figura e l'opera di Pareto e riconoscerne i suoi contributi alle scienze umane e sociali oltre lo stretto ambito dell'economia teorica, il 28 e 29 novembre 1997, si è tenuto a Torino, presso la Fondazione Einaudi, un convegno dal titolo Economia sociologia politica nell'opera di Vilfredo Pareto. Un dibattito aperto a 100 anni dalla pubblicazione del Cours d'économie politique.
Nell'occasione è stato presentato il Fondo Vilfredo Pareto della Banca Popolare di Sondrio.



n. 77 (ago 1998)
p. 136-144
Si nasce per ricordare
 a cura di Pier Carlo DELLA FERRERA

Il 9 giugno 1998 si è tenuta a Milano, presso la sala conferenze della Banca Popolare di Sondrio, la presentazione ufficiale del Fondo Vilfredo Pareto. Nell'occasione la sala è stata intitolata all'insigne economista e sociologo.
"Si nasce per ricordare" è una sorta di motto che monsignor Gianfranco Ravasi, riprendendo Heinrich Böll, ha individuato per la ricerca storica che la Banca sta effettuando sull'importante carteggio.
L'articolo riporta un'ampia sintesi delle relazioni e degli interventi della presentazione.



n. 79 (apr 1999)
p. 154-159
Le lettere familiari di Vilfredo Pareto
di Pier Carlo DELLA FERRERA

Le numerose lettere familiari di Vilfredo Pareto, presenti nell'epistolario della Banca Popolare di Sondrio, consentono di aggiungere nuove notizie alle vicende della famiglia del celebre economista e sociologo e costituiscono una testimonianza degli intensi e assidui rapporti che egli continuò a coltivare con i parenti più stretti anche nel periodo in cui abitò lontano dall'Italia.
Tracciato un breve profilo genealogico della famiglia Pareto, l'articolo riporta i contenuti essenziali e più significativi di tali lettere.



n. 80 (ago 1999)
p. 158-161
La giovinezza e gli studi di Vilfredo Pareto
dalla tesi di laurea di Alessandro MELAZZINI: Vilfredo Pareto tenacino: "signore incaricato" della Società del Ferro in Valdarno; con un contributo di Pier Carlo Della Ferrera

Nato a Parigi nel 1848, Vilfredo Pareto trascorre la prima infanzia nella capitale sulla Senna, per rientrare nel 1854 con la famiglia nella città d'origine, Genova. Dal 1859 al 1863 frequenta i primi corsi all'Istituto Tecnico Leardi di Casale Monferrato, dove il padre insegna per qualche tempo. Ammesso brillantemente all'Università di Torino, il 6 settembre 1867 Pareto consegue la "licenza in scienze matematiche e fisiche"; si iscrive quindi in novembre alla Scuola di applicazione per ingegneri, che conclude il 14 gennaio 1870, ottenendo a pieni voti il diploma di "ingegnere laureato". Ma non manca, nella formazione del giovane Pareto, anche il fondamentale apporto della cultura letteraria e umanistica.



n. 81 (dic 1999)
p. 160-164
Pareto giovane ingegnere
dalla tesi di laurea di Alessandro MELAZZINI: Vilfredo Pareto tenacino: "signore incaricato" della Società del Ferro in Valdarno

Gli esordi professionali di Vilfredo Pareto, ingegnere presso la Società Strade Ferrate Romane nel 1870, rappresentarono una profonda delusione per il futuro studioso, costretto ad operare in un ambiente profondamente estraneo alla sua sensibilità ed etica. Così, nonostante le esperienze positive maturate in occasione di alcune trasferte all'estero e le soddisfazioni derivanti dalla frequentazione del salotto di Emilia Peruzzi, cui era legato da un affetto espresso in un esteso rapporto epistolare, nell'ottobre 1873 Pareto decise di chiudere la triste avventura del suo primo impiego.



n. 82 (apr 2000)
p. 184-187
Pareto e il salotto Peruzzi
dalla tesi di laurea di Alessandro MELAZZINI: Vilfredo Pareto tenacino: "signore incaricato" della Società del Ferro in Valdarno; con un contributo di Pier Carlo Della Ferrera

Pareto conosce Ubaldino ed Emilia Peruzzi nel giugno 1872, ad una conferenza. A quel tempo la signora Emilia teneva a Firenze il più importante salotto cittadino, che ospitava buona parte dell'élite nazionale e straniera e conobbe il suo massimo fulgore durante gli anni di Firenze capitale (1865-1871), quando divenne quasi una "succursale" del parlamento. Pareto frequenta il salotto, e la signora Emilia ha così modo di conoscere e apprezzare il giovane ingegnere, scorgendone l'intelligenza acuta e passionale, bisognosa però di una "delicata opera di raffinamento". In poco tempo diventerà un vero punto di riferimento per Pareto, offrendosi come confidente, amica e suggeritrice. Nell'ambiente del salotto Pareto è molto apprezzato, soprattutto da coloro che non sono oggetto dalla sua spregiudicatezza ed ironia. Ma è anche ricordato per la logica rigorosa del suo argomentare, la sua intransigenza, la sua schiettezza, la sua permalosità e il suo carattere sanguigno e passionale.



n. 83 (ago 2000)
p. 188-194
L'arrivo di Pareto alla Società del Ferro (1873-1875)
dalla tesi di laurea di Alessandro MELAZZINI: Vilfredo Pareto tenacino: "signore incaricato" della Società del Ferro in Valdarno

Non pochi furono i problemi che Pareto dovette affrontare quando si trasferì da Firenze a San Giovanni Valdarno, dove fu incaricato della direzione tecnica del locale stabilimento della Società per l'Industria del Ferro. Il disaccordo con Luigi Langer - il direttore generale giudicato incapace e testardo - sia per questioni di natura tecnica, sia per incompatibilità di carattere, furono motivi di grande sofferenza per il giovane ingegnere. Questa difficile situazione culminò con l'aggressione che Pareto subì ad opera di un operaio. Ferito ad un braccio, intentò una causa, ma neppure il processo che seguì riuscì a soddisfare la sua sete di giustizia: l'operaio fu sì condannato, ma con il minimo della pena.



n. 84 (dic 2000)
p. 161-165
Vilfredo Pareto "signore incaricato" in un'impresa zoppicante (1875-1877)
dalla tesi di laurea di Alessandro MELAZZINI: Vilfredo Pareto tenacino: "signore incaricato" della Società del Ferro in Valdarno

Pareto, energico e pieno di iniziativa mal sopportava il vecchio stile del Direttore generale della Società del Ferro, Luigi Langer, verso il quale si comportò in modo intransigente ed inflessibile fino a costringerlo alle dimissioni, avvenute nel maggio del 1875. Ma anche dopo l'uscita del Langer rimasero ancora numerosi problemi per la zoppicante impresa, primo fra tutti l'inadeguatezza dei forni, progettati per produzione di pezzi poco richiesti sul mercato. Dopo alterne vicende, finalmente nel gennaio 1878 Pareto divenne Direttore generale della Società e si trasferì da San Giovanni Valdarno a Firenze. Fu la fine di una lunga battaglia che era costata al giovane ingegnere non poche energie.



n. 85 (apr 2001)
p. 160-167
Pareto e il personale delle ferriere del Valdarno
dalla tesi di laurea di Alessandro MELAZZINI: Vilfredo Pareto tenacino: "signore incaricato" della Società del Ferro in Valdarno; con un contributo di Pier Carlo Della Ferrera

All'epoca in cui Pareto dirigeva le ferriere del Valdarno, le condizioni di lavoro erano al limite della tollerabilità: la maggior parte degli operai, poco più che manovali con una preparazione scarsa o nulla, doveva sottostare alle rigide direttive dei superiori; il pagamento a cottimo delle squadre costringeva i lavoranti a turni estenuanti per non vedere scemare un salario già misero; il lavoro non erano coperto dalle pur minime garanzie assicurative. In questa situazione non devono stupire il verificarsi di numerosi episodi di assenteismo e il sorgere di agitazioni spontanee, volte per lo più alla richiesta di miglioramenti nel trattamento economico. Tutte circostanze che indussero il giovane ingegnere Pareto a prendere saldamente in mano la situazione per cercare di evitare problemi più gravi.



n. 86 (ago 2001)
p. 186-193

Pareto teorico e Pareto pratico
dalla tesi di laurea di Alessandro MELAZZINI: Vilfredo Pareto tenacino: "signore incaricato" della Società del Ferro in Valdarno; con un contributo di Pier Carlo Della Ferrera

Tra i molti e vari problemi che Pareto fu chiamato a risolvere in qualità di direttore delle ferriere del Valdarno, quello del personale fu certamente uno dei più delicati. Difficile era trovare tecnici italiani capaci ed esperti e difficile era per i capifabbrica stranieri comprendere e farsi comprendere e accettare dagli operai locali. Le tensioni tra personale di nazionalità diversa sfociarono spesso in episodi di violenza; al più significativo di questi, di cui fu vittima lo stesso Pareto (aggredito e ferito da un operaio), è dedicato un box dell'articolo. Ma c'erano anche questioni di fondo più generali: il rapporto tra remunerazione del capitale e remunerazione del lavoro e il problema del protezionismo, pratica sempre decisamente avversata dal Pareto. Se da un lato egli teorizzava l'opportunità di accordi presi in libertà tra lavoratori e datori di lavoro, dall'altro operava per la realizzazione di intese tra i padroni delle ferriere, più efficaci per eliminare scioperi e stroncare il furore di operai bellicosi che per regolamentare vendite e migliorare la produzione.



n. 87 (dic 2001)
p. 186-192

L'epistemologia della scienza sociale: Barone allievo di Pareto?
dalla tesi di dottorato di Catia Eliana GENTILUCCI: La sociologia, l'economia e la politica economica di Enrico Barone. Un'analisi tra scritti economici e scritti politico-sociali; con un contributo di Pier Carlo Della Ferrera 

Enrico Barone (1859-1924), figura eclettica nel panorama del pensiero economico italiano del primo Novecento, non appartiene a scuole o indirizzi scientifici, circostanza che rende difficoltoso il tentativo di inquadrare le sue teorie nell'ambito del marginalismo che in quel periodo caratterizzava le riflessioni degli economisti italiani. Per quanto spesso Barone si avvicini alla scuola paretiana e mostri in più occasioni stima e ammirazione per il suo "maestro" Pareto, la sua concezione economica sembra distaccarsi da quella strettamente paretiana. L'articolo delinea il progetto scientifico di Barone, sviluppando le tappe fondamentali della sua costruzione scientifica - la sociologia, l'instabilità economica e il ruolo dello Stato nel mercato - ed evidenziando le differenze di questa rispetto a quella di Vilfredo Pareto.
In un box alcuni appunti sul rapporto epistolare tra quest'ultimo e il Barone, con la trascrizione integrale di una lettera inedita.



n. 89 (ago 2002)
p. 4-13


Vilfredo Pareto dall'economia alla sociologia
di Franco MONTEFORTE

Prendendo lo spunto dal convegno di presentazione del volume Vilfredo Pareto (1848-1923). L'uomo e lo scienziato con cui la Banca Popolare di Sondrio ha reso omaggio al grande economista e sociologo di cui custodisce il più grande archivio epistolare, lo scritto propone in maniera sintetica, ma esaustiva, gli aspetti essenziali del pensiero paretiano e ne ripercorre l'evoluzione, dall'iniziale interesse economico all'approdo agli studi sociologici. Con alcune curiosità sull'uomo Pareto, così come emergono da alcune lettere inedite del Fondo di proprietà dell'istituto bancario
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n. 90 (dic 2002)
p. 60-77
Vilfredo Pareto (1848-1923). L'uomo e lo scienziato (1)
atti del Convegno per la presentazione del volume. Sondrio, Sala Fabio Besta della Banca Popolare di Sondrio, 22 giugno 2002

L'articolo propone il testo integrale degli interventi dei relatori
, che riprendono i contenuti dei saggi che compaiono nel volume presentato: Gavino Manca (la vicenda biografica, l'opera e il pensiero di Pareto), Pier Carlo Della Ferrera (aspetti umani e curiosità biografiche come emergono dalle lettere dell'archivio della Banca), Marco Vitale (Vilfredo Pareto uomo d'impresa), Giuseppe Pontiggia (Scoprendo Pareto) e Giorgio Rumi (Pareto e l'Italia del suo tempo). Precede gli atti il saluto del Presidente della Banca, Cavaliere del Lavoro Piero Melazzini.
 



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