Pareto in breve
Opere

Cours d'économie politique (1896-1897)

«È la prima grande opera di Pareto, nella quale sono spiegate le teorie del capitale, della produzione, del commercio e della crisi. Una volta presentati i principi generali dell'economia pura, scienza che dovrebbe essere studiata utilizzando gli stessi criteri applicati alla fisica, Pareto introduce le costanti e le uniformità dell'agire umano. Talune azioni producono una sensazione piacevole che si rifà al concetto di ofelimità, che esprime "il rapporto di convenienza, che fa sì che una cosa soddisfi un bisogno o un desiderio, legittimo o meno"; altre, che si correlano all'utilità, sono tali da favorire "lo sviluppo e la prosperità d'un individuo, d'una razza o di tutta la specia umana". Prendendo le mosse da questi concetti, Pareto elabora modelli astratti, come la curva dei redditi o quella della distribuzione della ricchezza, che gli permettono di riunire e classificare i fatti attraverso leggi empiriche e razionali, grazie alle quali è in grado di spiegare fenomeni semplici e complessi» (trad. a cura della BPS da uno scritto di G. Busino). La teorizzazione paretiana approda, più in generale, all'individuazione di un modello di equilibrio economico, espresso tramite un sistema di equazioni differenziali alle derivate parziali che legano le variabili costituenti i parametri fondamentali dell'azione di quello che chiama homo economicus.
Nota bibliografica


Les systèmes socialistes (1901-1902)

Opera in due volumi, «esamina le dottrine sociali dal punto di vista delle azioni logiche e non-logiche, nonché secondo la prospettiva delle procedure adottate per trasformare le verità oggettive in verità soggettive. Nell'ambito di quest'opera, emerge l'idea (vol. II, Cap. X), che i problemi sociali non possono essere risolti "con declamazioni basate su un ideale più o meno vago di giustizia, ma solo con ricerche scientifiche, per trovare il modo di proporzionare i mezzi al fine, e, per ciascun individuo, lo sforzo e la pena alla soddisfazione, così che il minimo di pena e di sforzo assicuri al maggior numero possibile di individui il massimo di benessere"» (trad. a cura della BPS da uno scritto di G. Busino). Evidenziando i sorprendenti effetti catalizzatori della passione, dell'istinto, dei sentimenti e della sete di potere, Pareto giunge alla conclusione che un'economia pianificata può produrre esattamente gli stessi risultati di un'economia di mercato e che, di conseguenza, un sistema socialista può essere altrettanto efficace di un sistema liberale. Di qui dubbio e scettiscismo riguardo al ruolo della ragione sul funzionamento della società.
Nota bibliografica


Manuale di economia politica (1906)

È l'opera che evidenzia il progressivo passaggio di Pareto dall'economia alla sociologia: sviluppa il concetto di homo economicus, «un essere astratto guidato dall'egoismo, e studia i sistemi economici in un momento particolare della loro storia, isolati da qualsiasi influenza. Il confronto della teoria astratta con fenomeni particolari (commercio, protezionismo, crisi e cicli economici) stimola Pareto ad approfondire lo studio dell'importanza delle azioni logiche e non-logiche, della circolazione delle élite, del ruolo delle ideologie, di quello della morale, ecc., nonché a indicare i limiti e gli obiettivi che caratterizzano la scienza economica. Nel Manuale Pareto giunge a una formulazione completa della teoria del ritorno sociale o dell'ottimo economico collettivo» (trad. a cura della BPS da uno scritto di G. Busino).
Nota bibliografica


Trattato di sociologia generale (1916)
«In quest'opera monumentale Pareto sistematizza ulteriormente la sua concezione della sociologia scienza sociale generale "esclusivamente sperimentale". Abbandona lo studio dei comportamenti osservabili, commensurabili e calcolabili, e concentra tutta la sua attenzione sui comportamenti linguistici, sulle logiche naturali, sulle forme di soggettività irriducibili alle analisi formali, sulla regolarità dei significati culturali, sulle motivazioni preterintenzionali nella vita sociale, sulle giustificazioni addotte a posteriori, sul senso attribuito ai contenuti delle azioni storiche, sulla struttura nascosta o dissimulata delle condotte umane, sulla logica dei sentimenti, sulle razionalità apparenti e procedurali, su tutti i comportamenti non-logici» (G. Busino). Nel Trattato Pareto porta quindi a compimento e mette a punto la definizione e l'analisi di residui, derivazioni, sistema ed equilibrio sociali, nonché la teoria della circolazione delle élites.
Nota bibliografica


Altre opere
Vengono di seguito elencate, in ordine cronologico, alcune altre opere di Vilfredo Pareto: La courbe de la répartition de la richesse (1896), La liberté économique et les événements d'Italie (1898), Le mythe vertuïste et la littérature immorale (1911), Compendio di sociologia generale (1920), Fatti e teorie (1920), Trasformazione della democrazia (1921), Mon journal (postuma, 1958).



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