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I
luoghi
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Fra
Toscana e lago Lemano si dipanò la vicenda umana di Vilfredo Pareto.
Luoghi diversi in nazioni diverse, in cui Pareto svolse attività
profondamente diverse. Per quanto amasse l'Italia, si trovò più
a suo agio in terra Svizzera, non fosse altro che per il fatto di
aver trovato, tra Losanna e Céligny, l'ambiente ideale in cui potere
soddisfare le sue più profonde aspirazioni di studioso. L'attività
di direttore d'azienda, che lo occupò e preoccupò durante gli anni
fiorentini, mal si addiceva alla sua indole, ostile ad una realtà
in cui intrighi
di potere e intrallazzo politico avevano il sopravvento
su un retto e logico agire.
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Firenze |
Verso
la fine del 1864 la famiglia Pareto risiedeva a Firenze: il padre
di Vilfredo, Raffaele, vi esercitava la funzione di Ispettore
centrale delle bonificazioni e irrigazioni presso il Ministero
dell'Agricoltura. Per la verità Vilfredo in quegli anni trascorreva
la maggior parte del suo tempo a Torino, dove stava completando
gli studi universitari.
A Firenze, comunque, svolse nel 1868 il servizio militare e sempre
a Firenze, presso l'Ufficio centrale del servizio del materiale
e della trazione della Società Strade Ferrate Romane, trovò il
suo primo impiego come ingegnere.
Pareto abitò stabilmente nel capoluogo toscano dal 1870 al novembre
1873 e poi dal 1878 all'ottobre del 1891. A quel tempo aveva il
suo domicilio in via dei Bardi, oltre l'Arno, fra Ponte Vecchio
e Ponte alle Grazie. Dopo la morte del padre, avvenuta nel 1882,
con lui vivevano anche la madre e la sorella Cristina.
Non lontano da casa sua, al numero 10 di Borgo de' Greci, nel
quartiere di Santa Croce, si trovava il salotto di Ubaldino ed
Emilia Peruzzi, di cui Pareto fu assiduo frequentatore e che tanta
parte ebbe nella dibattito culturale e politico dell'Italia del
tempo. Nelle vicinanze, in Via de' Benci 4, era ubicato l'ufficio
di Pareto presso la sede amministrativa della Società delle Ferriere
Italiane.
Dall'ottobre 1891 al maggio 1893, Pareto e la moglie Dina Bakunina
traslocarono a Fiesole, nella villa rosa (dal colore dell'intonaco
esterno) di proprietà Kraus.
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San
Giovanni Valdarno |
Pareto
si trasferì da Firenze al centro del Valdarno tra la fine di novembre
e l'inizio di dicembre del 1873, per ordine del Direttore generale
della Società del Ferro, Luigi Langer, che aveva imposto che i tecnici
responsabili delle agenzie risiedessero presso gli stabilimenti.
Vi restò fino al 1878, anno in cui assunse l'incarico temporaneo
di Direttore generale della Società.
Pareto, in affitto nella casa del notaio Leopoldo Cantucci, ubicata
all'angolo tra gli attuali corso Italia (all'epoca via Maestra)
e piazza Cavour, mal
sopportò la lontananza da Firenze e dal salotto Peruzzi.
Da San Giovanni Pareto doveva
recarsi sovente a Castelnuovo dei Sabbioni, dove si trovano
le miniere di lignite sfruttate per le ferriere del Valdarno. Meno
frequenti erano le trasferte a Mammiano, sull'Appennino pistoiese,
dove la Società del Ferro possedeva uno stabilimento con laminatoi.
A San Giovanni Valdarno Pareto ricoprì la carica di Consigliere
comunale tra il 1877 e il 1881.
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Losanna |
Pareto
fu per la prima volta a Losanna nel settembre del 1891 per incontrarvi
Léon Walras.
Si sarebbe stabilito nel capoluogo vodese nel maggio del 1893 (la
prima lettera con data topica indicante Losanna è dell'11 maggio
1893), quando fu nominato professore straordinario di Economia politica
presso la locale Università.
Dopo un breve periodo di permanenza all'Hotel du Faucon, nel mese
di luglio andò ad abitare con la moglie Dina nel quartiere di Ouchy,
allo Chalet Souvenir, campagne Bugnion aux Jordils. Dovette poi
probabilmente aver cambiato casa, in quanto a partire dal marzo
1899 in molte lettere indica l'indirizzo 23, Avenue de la Gare.
Alla fine del 1900, mentre attendeva che fossero conclusi i lavori
di ripristino della villa che aveva comperato a Céligny, occupò
per qualche settimana una stanza all'Hotel Beau Sejour.
Gli anni di Losanna furono quelli più intensi per quanto riguarda
l'attività di Pareto docente universitario. Qui egli elaborò le
sue principali teorie economiche, fu artefice della Scuola di Losanna
e scrisse il Cours d'économie politique.
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Céligny |
Nel
piccolo centro sulle rive del Lemano, nel cantone di Ginevra, Pareto
trovò finalmente il luogo in cui potersi dedicare, in tranquilla
solitudine, ai suoi studi prediletti di economia e sociologia. Grazie
all'eredità dello zio Domenico vi acquistò una villa sul lago, con
giardino e parco. Vi si trasferì all'inizio del 1901 (la prima lettera
è del 21 gennaio 1901) e lì visse fino al giorno della sua morte.
Villa Angora, come fu chiamata per ricordare l'amore di Pareto per
i gatti di quella razza, fu teatro di tutti i più importanti avvenimenti
della vita dell'uomo e dello studioso: l'abbandono del tetto coniugale
da parte della prima moglie, la convivenza e il matrimonio con Jeanne
Régis, la malattia cardiovascolare, le frequenti visite di parenti,
amici e colleghi, gli studi che portarono alla stesura del Manuale
e del Trattato.
A Céligny, nel piccolo cimitero, riposano le spoglie mortali di
Vilfredo Pareto.
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