"Io penso
sempre a quel tempo fortunato in cui stavo a Firenze ed avevo il bene di vederla
tutte le sere, ora le settimane scorrono veloci perché sin dal lunedì non so far
altro che aspettare il sabato e la domenica fugge come un lampo" (Lettera a Emilia
Peruzzi del 10 febbraio 1874).