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Donazione libraria alla nostra banca da parte degli eredi del professor Giulio Spini


All'indomani della scomparsa, avvenuta il 24 agosto 2009, del professor Giulio Spini - nota persona­lità valtellinese, che tanta parte ha avuto nel mondo politico della provincia di Sondrio, e uomo di grande cultura, per la quale ha speso non poche energie -, i figli signori Piera, Concetta, Guido, Mario e Giorgio si sono rivolti a questa banca, proponendo di partecipare a un progetto di valorizzazione del materiale librario, ap­partenuto allo studioso. Sono seguiti i necessari incontri per ogni dove­rosa valutazione.
Gli eredi Spini, con apprezzata generosità, hanno do­nato alla no­stra istituzione oltre 4.800 volumi, che provvisoriamente giac­ciono in lo­cali di un immobile di proprietà, in attesa di cataloga­zione e di definitiva collocazione presso la nostra Biblioteca Luigi Credaro, Lungo Mallero Diaz n. 18, Sondrio, a disposizione degli utenti della bi­blioteca stessa, per consultazione in loco o come prestito librario.
I volumi attengono a tematiche riconducibili all'economia, alla fi­nanza, alla politica e alla sociologia. Numerosi i riferimenti ad accadi­menti che vanno dal dopoguerra agli anni Novanta del secolo scorso. Un centinaio di pubblicazioni è dedicato a Ezio Vanoni e a Pasquale Sara­ceno, due elevate personalità del passato della politica italiana e dell'e­conomia, vanto della provincia di Sondrio e con le quali Giulio Spini ebbe assidue frequentazioni. Un nutrito numero di libri riguarda la sto­ria moderna e quella contemporanea. Altri volumi contengono argo­menti di storia e cultura della provincia di Son­drio. Altri attengono a temi didattici e pedagogici, riconducibili all'atti­vità di insegnante e di di­rigente scolastico dello Spini.
Questa istituzione, che si impegna a conservare i volumi al meglio per tramandarli in perfetto ordine, rinnova il ringraziamento agli eredi Spini per il loro nobile gesto. E' un gesto degno della massima attenzione che rimane nella storia della nostra banca e della provincia di Son­drio.

 

Sondrio, 21 settembre 2010